Prometeo (racconto)

  • di Vanina Sartorio

I “Devi seguirmi” dice il gambero aleggiando nella nebbia densa ed emergendone solo con le due biglie nere degli occhi. Alice non ne ha paura, lo ha già visto molte volte, seppure con delle varianti. La nebbia si muove stando ferma, la avvolge, la distrae. Ma lei sa che deve rimanere concentrata, carpire ogni dettaglio per venirne a capo una volta per tutte. “Vieni con me” ripete… Leggi tutto »Prometeo (racconto)

Noi: cento di questi anni.

  • di Silvia Noris

(Recensione di “Noi”, Zamjatin, E., Mondadori Libri S.p.A., 2018.) Era il 1922 quando Evgenij Zamjatin scriveva la prefazione al suo romanzo Noi, scritto tra il 1919 e il 1921, nella prospettiva di una sua prossima pubblicazione, che invece non avverrà per molto tempo ancora. Probabilmente rimane il commento più lucido che si possa fare su questo libro, perciò è bene partire da lì. Scriveva: “Finché nelle vene… Leggi tutto »Noi: cento di questi anni.

Le parole per dire neve

  • di Lila Veneziani

Dopo più di cent’anni di dibattito, ancora non si sa quante parole abbiano gli eschimesi per dire “neve”. Le indagini antropologiche e linguistiche sugli Inuit e sugli altri popoli delle zone artiche (il primo antropologo a parlarne fu Franz Boas nel 1911) non sono mai riuscite a trovare un accordo sul tema: chi sosteneva fossero 5, chi 27, chi addirittura 100, ma proprio questa varietà di risultati… Leggi tutto »Le parole per dire neve

Vedere è potere?

  • di Vanina Sartorio

(Recensione di “Cassandra”, Christa Wolf, E/O edizioni, 1983) Cassandra è la veggente, figlia di Priamo re di Troia, colei che vede ciò che nessuno vuole vedere. Colei che, dichiarata pazza, non verrà mai creduta. Fatta prigioniera da Agamennone in seguito alla sconfitta della sua città da parte dei Greci e portata a Micene, Cassandra si ritrova davanti alla porta dei leoni, in attesa di essere giustiziata, a… Leggi tutto »Vedere è potere?

“Noi siamo un dialogo” (Stanghellini, 2017) – un commento

  • di Silvia Noris

La lettura del libro “Noi siamo un dialogo” di Stanghellini mi ha suscitato diverse riflessioni e associazioni di idee, pensieri e immagini; le espliciterò così come mi sono venute, senza dare allo scritto una struttura compatta e coerente. L’alterità che alberga in noi Nei capitoli “Il dialogo con l’alterità” (pagg. 38-43) e “Il perturbante e il doppio segretamente familiare” (pagg. 46-49), si parla di una alterità non… Leggi tutto »“Noi siamo un dialogo” (Stanghellini, 2017) – un commento

Nessun rispetto per la morte

  • di Vanina Sartorio

La morte è l’ultimo tabù rimasto nella nostra società, cosiddetta occidentale e, forse proprio per questo, il più potente. Potrebbe sembrare un controsenso, dal momento che la facilità di connessione che caratterizza la comunicazione digitale sembra abbattere le barriere e dare una maggiore libertà di espressione su qualsiasi argomento. Tuttavia, l’ipercomunicazione digitale, priva di sguardo e voce corporei, tende ad annullare la lontananza, senza per questo favorire… Leggi tutto »Nessun rispetto per la morte

Ammazzacaffè dopo: “Cara No Vax, stia pure a casa” di Natalia Aspesi

  • di Lila Veneziani

Sono perfettamente consapevole che partire da una lettera di Natalia Aspesi (Venerdì di Repubblica) allo scopo di iniziare un paziente e meticoloso tentativo di smantellamento della Propaganda Pandemica di Stato (PPS) sia esercizio forse sin troppo facile, ma esistono almeno due buone ragioni per farlo:
la prima è che la risposta della Aspesi è un sunto fantastico

Ammazzacaffè dopo: “Facciamo schifo” di Massimo Gramellini

  • di Roberto Li Causi

In questo pezzo lei espone la sua personale opinione sulle idee, o meglio su pochi concetti decontestualizzati e opportunamente ridotti, del professor Orsini in merito al conflitto in corso in Ucraina. Curiosamente, proprio la forma sintetica e obbligata dei suoi “caffè” risulta propedeutica all’improbabile reductio ad absurdum delle tesi altrui, dovendosi questa concludere nei limiti imposti dall’angusto…