Sono in molti, credo

  • di Vanina Sartorio

“Sono in molti, credo, quelli a cui la vista di un’edicola superstite a un incrocio o in una piazza, suscita nostalgia. Sempre più rare e spesso scrostate e cigolanti, le edicole esercitano il fascino di una sacralità perduta.

Già il loro nome rievoca metaforici piccoli templi dell’informazione. E, come quelli di pietra, il loro centro, la cella che custodisce la statua del dio, è impenetrabile, solo il sacerdote vi ha accesso.

I fedeli possono osservare le copertine dei giornali e delle riviste che ne tappezzano il perimetro, solo dall’esterno. Ma ne percepiscono la materialità tra le dita e l’odore dell’inchiostro sulla carta. Partecipano così a un rito, ed è quella la mancanza più struggente.

Sapere che l’immagine del nonno che ti porta per mano la domenica mattina a prendere il giornale, non potrà appartenere al futuro.”

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