“È venerdì sera, mezzanotte e tre minuti, quando inizio a scrivere sul retro di un foglio già usato. Fuori c’è Milano, sempre più squallida, sempre più alienante e dentro ci sono io, che resisto, che osservo il mondo abbandonarsi alla menzogna.
Odio Milano. Odio Milano perché non ci sono più uomini e non ci sono più donne. Si sono tutti persi, ma non si sono persi nella vita, non si sono persi cercando la vita. Si sono persi mentre scappavano. Si sono persi perché non hanno avuto coraggio.
Eppure ti amo Milano, ti amo perché quando incontro una persona nella tua terra grigia, quando qualcuno sceglie di vivere e mi guarda, dentro di me sento la gioia del beduino che vede l’acqua nel deserto, sento la primavera e il profumo dei fiori che non ci sono più.
Anche io voglio scappare, anche io ho paura, anche io non sono niente, ma c’è qualcosa, qualcosa che desidero, qualcosa che voglio ancora più del sonno, più della sera.
Io voglio la felicità.
Loro dicono che non esiste, che è un gioco, uno scherzo, un capriccio, che non ne vale la pena. Ma io non ci credo. E mi prenderanno per pazzo e mi perseguiteranno per questo e ancora di più io non gli crederò. Io non ci credo perché l’ho vista e forse non la raggiugerò mai, forse il suo prezzo è troppo alto, anche per me, ma non per questo mi farò ingannare, non per questo vivrò nell’ipocrisia.
Sono pronto a soffrire, a piangere e a passare notti insonni, a cadere e non sapere dove andare, a rimanere solo a guardare in faccia il male, a pentirmi delle mie scelte e a invocare Dio, ma io non mi scorderò di lei. Non avrete mai il mio cuore, mai la mia anima.
Amico, sei pronto a cercare la verità sopra ad ogni altra cosa?
Sei pronto a rischiare tutto per lei?
Sei pronto a guardare i suoi occhi fino alla fine?
Non rispondermi.
Tutto sta nello sguardo.”